CIRCOLO CULTURALE

PICCOLA   PENNA

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

Torna a Home Page  

in costruzione

 

Nel secolo XVI° a Camigliano...

 

a cura di Piero Tambellini

 

Premessa

Questa pagina nasce dal desiderio di soddisfare alcune curiosità nate durante la ricerca sulle notizie e la localizzazione dello Spedale sant'Antonio di Camigliano. La prima parte riguarda Villa Bruguier ed i Moriconi, ed è tratta da notizie trovate in gran parte nell'Archivio Guinigi (ASLu); la seconda, tratta in parte da "Offizi sopra i beni comunali" (ASLu), tratta delle località di Camigliano; la terza  riguarda particolar modo i possedimenti dello Spedale San Luca (o della Misericordia).

La pagina è in costruzione e subirà modifiche e correzioni.

 

1 Parte : Villa Bruguier ed i Moriconi

2 Parte : Territorio di campo di Rughi e altre località

3 Parte : Beni dello spedale San Luca o della Misericordia

Per le notizie sulla Villa Torrigiani, edificata intorno alla metà del XVI° secolo dai Buonvisi vedere: Villa di Camigliano.htm

 

 

Avvertenza

Le immagini contenute in questa pagina sono tratte da documenti (fondo:Spedale di S.Luca, filza 279 p.121 e Catasto nuovo mappe busta 458) conservati nell'Archivio di Stato di Lucca.

E' vietato duplicare o riprodurre le immagini, con qualsiasi mezzo, senza autorizzazione.

 Autorizzazione n° 3701 del 17.09.2007 su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

 

Prima  Parte                           Villa Bruguier ed i Moriconi

 

Leggendo le notizie su villa Bruguier si trova che venne costruita da Lelio Guinigi nel XIX secolo dopo la cessione alla Mensa Vescovile della villa che possedeva a S. Colombano.

Doveva comunque trattarsi di una ricostruzione perchè in quella zona esisteva già una villa Guinigi che fu dei Moriconi e prima ancora dei Medici (non quelli di Firenze).

Vediamo cosa si trova in un martilogio (ASLu) dei beni di Libertà e Moricone Moriconi scritto nel 1699, con alcune aggiunte nel 1752 e contenente anche un disegno della proprietà:

 

  - La possessione grande, ovvero Villa di Camigliano consistente in ( 6 coltre e 114 pertiche quadrate ?) di varie sorti, terre campie, oliveti, vigneti  con filari, ?, boschive e ?, con Palazzo sopra di se per il padrone e case per i salani con cortili avanti e dietro con ?e con il famoso boschetto e 4 fontane dentro (teatro?) e altri ornamenti, con orto e giardino di frutti et agrumi ed altre sue ? ? di detta Villa.

Fu anticamente di Lodovico Medici e fu venduta  al nostro messer Libertà [Libertà Moriconi, figlio di Marcantonio e padre di Moricone] il 1577 a li 4 maggio.

 

I Moriconi acquistarono diversi terreni nei dintorni della villa, infatti, continuando nella lettura del martilogio troviamo una compera fatta da Libertà nel 1578 ed in seguito altri terreni.

 

 - Nella villa di compra fu incorporata poi la parte di terra con casa, corte, orto da mezzogiorno e giardino di frutta da settentrione e prato confinate da ponente con il rio [di s. Pietro, poi del Bosco, poi Sanetta].

Da levante con la via pubblica che va a Lucca. Da mezzodì con i beni di Francesco Cagnoli [dovrebbe essere a sinistra del fondo n° 7 nelle figura n°6 di fondo pagina] da settentrione con (la compra?) beni comprati dal nostro messer Libertà l'anno 1578 addì 27 maggio vendutoli da messer Nicolao Ciuffarini? (notaio Taddeo Giorgi)[Notaio vescovile] per prezzo ? 380 compresa la gabella, che prima era di Messer Bartolomeo del Massaio [figlio di Bernardino ?], e suoi eredi.

 

  - Nota che nelle possessioni di ? erano certe terre dell'Hospitale della Misericordia, cioè una pezza [di terreno] di 5 coltre e 1 quartiere che è la Chiusa, et un'altra di 2 coltre e 2 quartieri di bosco per le quali Lodovico de Medici renditore ha dato la permuta a detto Hospitale (notaio Lodovico Orsi) al fine d'aprile dell'anno 1577 e così rese liberata detta possessione.

I terreni sopra descritti, erano probabilmente una parte del fondo n° 5 ( vedi fondo pagina) e la Chiusa corrisponderebbe all'uccelliera.  Il fondo n°5 è ben descritto nel martilogio dello Spedale di S.Luca e nella mappa del 1832 (fig.5) è presente una strada detta della Chiusa del Moriconi che va nella direzione dell'uccelliera.

 

  - Nota che il pezzo [di terreno] era di bosco che è al di là dal Rio [La Sanetta] verso ponente, nell'anno 1503 era terra parte olivata, parte campi, e parte boschiva con quercie grosse 150, olivi 163, 4 prati di meli, un sorbo e 3 piedi di noci, un castagno e una proda di peri di misura ( 6 coltri e 233 pertiche quadre ?) et annunciata parte in comune di Segromigno, e parte in comune di Camigliano in l.d. [luogo detto] al Debbio.

Confina da levante parte terra intra? di M. Bernardino Medici, rio mediante,parte beni di Buonaccorso e suoi eredi con via vecchia mediante,. Da ponente, parte viottoro e parte via. Da settentrione beni comunali di S.Piero a Marcigliano. Così ha notato Messer Bernardino in certe sue ? di note antiche, e s'aggiunga la detta terra comprai da Nardo di Riccomo allì 8bre [Ottobre] 1503.

 

 - Altra parte di terra con castagni, ontani, quercie e mortella di coltre ?, la quale da ponente confina in parte con la sopraddetta terra, e parte con beni comunali di S.Piero a Marcigliano, rio mediante, da mezzodì beni del medesimo, cioè di M. Bernardino Medici. Levante beni già di Riccomo e poi beni del detto Medici era quella ove è la presa dell'acqua, di misura coltri 3. Il nostro Messer Bernardino comprò la sopraddetta terra da Nardo di Riccomo allì 15 Marzo 1504 per mano del notaio Francesco Puccini ovvero Luporini. ?da fino il 1504. rimanevano? li Medici renditori la presa dell'acqua del rio S.Piero, et era nel medesimo luogo che è ?, cioè verso la selvetta di S.Piero sopra gli ontani, che questa è la sopraddetta terra in quel luogo descritta- si vedino [vedano]le sopraddette note appresse [messe] da me nel mezzo della scrittura spettante alla villa di Camigliano.

 

 - Per l'anzidetta villa si noti ancora che il muro dell'orticello che confina da mezzogiorno con l'Horto, e beni del sig. Jacopo Bernardino Santini, già dei Cagnoli, è tutto nostro, e non in comune, di che sono la prova nel mezzo? della scrittura della villa nostra di Camigliano che è nel volume o protocollo degli altri contratti di casa apposti? da me nel bianco? della scrittura.

Da notare che gli orti erano recintati da mura.

 

-  Una pezza di terra campia con alberi, e viti, e gelsi posta nel Comune di Camigliano in loco detto Casa Riccomi et alla Sana. Terreno acquistato da Libertà nel 1590.

 

- Altro terreno comprato da Libertà nel 1591: Campo con alberi e viti posto nel Comune di Camigliano l.d. a Rioltipreti? confina da levante vigne' di Antonio Vannelli fossa mediante pt. 38 1/5, mezzodì beni tenuti da Santi di Riccomo da Camigliano pt. 29 7/10, ponente beni della chiesa di ... via vicinale mediante, settentrione beni della cappella S. Concordio di S. Maria Cortelandini.

 

Il 12 Aprile del 1589, Margherita Lucchesini di Orazio, porta in dote a Moricone Moriconi un terreno posto in località Colle S. Regolo a Segromigno ai confini con Camigliano. Ancora oggi esiste a Camigliano, ai confini con Segromigno in Piano, una località denominata Colle S.Regolo.

Presso l'Archivio di Stato di Lucca si trova anche un elenco molto dettagliato dei beni presenti nella villa e nella chiesina annessa. L'inventario fu fatto fare il 30/08/1710 da Maria Margherita Moriconi sposa di Benedetto (o Bernardo?) Buonvisi quando decise di rinnovare tutto l'arredamento. Maria Margherita era figlia di Moricone (morto nel 1696 e nipote dell'omonimo Moricone).

 

Ipotesi: Se la ricostruzione fatta nella fig.n° 6 è giusta, il terreno su cui era costruita la villa (edificio B) era in parte dello Spedale S.Luca (renditore Bernardino de Medici)  ed in parte dell'Opera di Camigliano. La villa nel 1547 non viene citata nel fondo n°1

(a meno che non si tratti di quella casa descritta al punto 1 del martilogio).

La villa potrebbe essere stata costruita tra il 1547 e il 1577 da Lodovico Medici (figlio di Bernardino Medici ) possessore di gran parte del fondo. La parte di terreno dell'Opera potrebbe essere stata acquisita con compera o permuta. I rapporti di Lodovico con il rettore della chiesa erano buoni. Ad esempio, in un contratto del 6 febbraio del 1593, con il rettore Salvestro Banchieri si legge che Lodovico riesce a far togliere ai Moriconi la gravezza  di pagare per la possessione di Camigliano,ogni anno 7 staie e mezzo di grano alla chiesa.

Nel 1577, la villa viene comprata da Libertà, restando ai Moriconi fino a Maria Margherita,  passò poi a Pompeo Micheli che ebbe in moglie Teresa Guinigi.Da Teresa Guinigi passò poi al nipote Pierangelo Guinigi e a Lelio Guinigi .

Alcune notizie sulla famiglia Moriconi

I Moriconi  erano una famiglia nobile “di Torre e di Corte” che abitava, anticamente, nel borgo di San Frediano a Lucca.

Non si sa se fossero originari di Assisi e poi trasferiti, in parte, a Lucca o viceversa. San Francesco stesso apparteneva al ceppo dei Moriconi.

Tra i componenti della famiglia attivi nella vita politica lucchese ricordiamo: Datone Moriconi che fece parte di un consiglio di 7 nobili istituito da Uguccione della Faggiuola, Giannino   che firmò, con Guido Tegrimi e Nicolao Boccella, lo Statuto del 1308; Frediano di Lorenzo che ottenne per la famiglia, la nobiltà polacca; Lando che nel 1392 fu Gonfaloniere e Marcantonio che fu Anziano per ben tre volte nella prima metà del XVI sec. Inoltre, molti componenti, parteciparono nel 1332 al giuramento di Giovanni, re di Boemia.

 

 

Seconda  Parte                           Territorio di campo di Rughi e altre località

 

Nel "Comune di Camiliano", troviamo il "territorio di campo di Rughi" che comprende parte delle località: Borgonuovo, Al Mulino e Pianacce. La zona definita come territorio di Rughi va, in linea di massima, dalla via Pesciatina a Via delle Pianacce (al tempo via granianese) e dal rio Dezza fino ai confini con Gragnano.

 

A Borgonuovo (anche oggi Borgonuovo)

    La località di Borgonuovo si trovava nella parte sud del comune di Camiliano e confinava a est con il comune di Graniano ed a ovest con quello di Segromigno.

     Pompeo Sbarra (dovrebbe essere figlio di Andrea e aver ricoperto la carica di "anziano" nel 1577 e nel 1580) e Maniero di Matteo da Borgonuovo erano proprietari di due fondi che dalla via Pesciatina arrivano fino all'attuale Convento delle Sorelle di Santa Gemma. Più a nord, fino all'attuale via dell'Immagine, il proprietario era Jacopo Giannini ed in seguito, l'erede Giuseppe. Altri due piccoli fondi, uno di Cesare ? delle Pianacce e l'altro di ?? si trovano ai confini con il rio Dezza.

Al confine con Segromigno si trovava un terreno dei Moriconi e più a est un terreno della chiesa di Tofori.

 

Alle Pianacce (anche oggi Pianacce)

    Il territorio delle Pianacce era in parte compreso nel "Campo di Rughi" come sopra descritto, ed in parte arrivava fino alla località "La Ralle".

    La striscia di terreno, suddivisa in appezzamenti di forma non regolare, posta a nord della via granianese. a est del rio Dezza e a ovest di Gragnano era tutta dei Civitali, tranne una piccola area (1300mq circa) ai confini del rio, che era di Paulo di Agostino.

   Più a nord delle proprietà dei Civitali si trovavano, oltre a piccoli appezzamenti di terreno, beni comunali "pegnati" posti al confine di Gragnano e terreni della Compagnia del Crocifisso del Borgo con sopra una costruzione (oggi si sarebbe trovata in loc. "Al Tenente" ).

    Il terreno compreso tra via dell'Immagine (per circa m.270) a sud, parte di via dei Bevilacqua a est e parte di via delle Pianacce a nord era di Giuseppe Civitali (forse gli era stato concesso nel 1550 da enti ecclesiastici) fino all'anno1574 e poi dell'erede Masseo (o Matteo). Il terreno era diviso in 10 appezzamenti "tenuti" da altrettante persone, ed i confini tra tali appezzamenti sono in parte riconducibili con quelli attuali.

Nella piantina presente in un volume degli "Offizi sopra i beni comunali" che si trova presso l'Archivio di Stato di Lucca sono disegnate in questa proprietà due costruzioni:

una casa (individuabile nella zona di Corte Fanelli)

una corte (individuabile nell'attuale Corte Baddei). "Una pezza di terra campia ortiva aia corte con più case insieme comprese forno capanne...."

 

Giuseppe Civitali

Nacque nel 1511 da Masseo Civitali (Il famoso Matteo fu suo zio) e Maria Moriconi, morì nel marzo del 1574.

Nel 1544 sposò Maddalena Pagnini. Giuseppe fu ingegnere, architetto e anche storico (nel 1572 ha scritto un libro sulla Storia di Lucca).

PS: Nell'albero genealogico che ho visto sono riportati altri due nomi "Giuseppe", però non è riportato il nome di eventuali figli, per cui presumo che il Giuseppe padre di Masseo sia quello citato sopra

 

 

Masseo di Giuseppe Civitali

 

Nel 1571 scrisse un martilogio per conto di Ser Antonio di Piero Santini. In quel volume ho trovato  solo terreno situato a Camigliano (circa 75 m.* 80m.) comprato nell'ottobre del 1589 e situato a nord, ai confini con Gragnano.

 

 

    Il terreno compreso tra parte di Via dei Bevilacqua (360m. circa) e la frazione di Gragnano (290 m. circa) era di Andrea Controni (o da Controne). A sud, una strada delimitava i confini con i beni comunali di Gragnano;  a nord confinava con la via granianese, (oggi chiamata delle Pianacce) che proseguiva oltre l'incrocio con Via dei Bevilacqua per arrivare appunto a Gragnano (al tempo Graniano). Il proprietario era probabilmente quell' Andrea Controni notaio e consigliere della Curia.

 

Al mulino

    Il terreno compreso tra il rio Dezza e la proprietà dei Civitali alle Pianacce, era dei Medici (non quelli di Firenze). A sud, il terreno era di Lodovico Medici e a nord, la parte più estesa, di Emilio Medici. Nella località "Al Mulino", che si trovava nella proprietà di Emilio, era presente un mulino. Oggi tale località si chiama " A Mugnai" , il mulino non c'è più ma nel secolo scorso c'era una piccola cartiera che utilizzava l'acqua del rio Dezza.

 

Alla Ralle (anche oggi Ralle)

    La località la "Ralle" si trovava a nord delle Pianacce e confinava a est con Gragnano mediante  il rio la Ralle, da cui la località prende il nome. I due appezzamenti più estesi erano entrambi di Emilio Medici.

 

Al Poggio

     La località "Poggio" si trovava ad ovest della "Ralle". Tra i diversi proprietari terrieri troviamo anche l'OPA di San Pietro a Marcigliano e Paulino di Vincenti. L'appezzamento più grande, degli eredi di messer Giovanni?, confinava ad est con il rio la Ralle a nord con il comune di Tofori ed a ovest con le proprietà di Alessandro Bonvisi. (da controllare se le due costruzioni disegnate sulla mappa fossero abitate dalle monache di San Domenico e/o Santa Giustina). Nell'Archivio Guinigi (ASLu) ho trovato che le monache di San Domenico concessero la licenza ai Moriconi di passare dalla loro proprietà per il trasporto di legname dal bosco che avevano a Gragnano.( Non conosco però il periodo di tale concessione, che potrebbe essere stata fatta dopo il XVI sec.)

Alessandro Bonvisi dovrebbe essere  stato eletto ambasciatore il 15 febbraio del 1562.

 

Casa Riccomi 8(((oggi Casa Riccomini)H

     Nel 1590 Libertà Moriconi acquista un terreno con alberi, viti e gelsi.

 

A Colle San Regolo (anche oggi Colle San Regolo)

     Nella località "Colle San Regolo" si trovavano beni dei Moriconi, dello Spedale della Misericordia e della Cappella di S.Lorenzo in S.Martino.

 

Sola Piana                  ( Vedi Terreno n°1 nella figura n°6 di fondo pagina)

Al Bosco Grande       ( Vedi Terreno n°2 nella figura n°6 di fondo pagina)

   A corte                       ( Vedi Terreno n°3 nella figura n°6 di fondo pagina)

   Allo sciepato in colle ( Vedi Terreno n°3 nella figura n°6 di fondo pagina)

   NB: Era in uso citare entrambe le località per i terreni di confine.

Allo Spicchio              ( Vedi Terreno n°5 nella figura n°6 di fondo pagina)

A casa di quelli di Nardo (oggi "Casa Nardi")

Al Debbio     Si trovava al confine con Segromigno e San Pietro a Marcigliano

A Rio di mezzo

Alla Fornaciaccia (oggi Fornacette ?)

   

Terza Parte                 Beni dello Spedale San Luca o della Misericordia

NB: Per  notizie più approfondite sullo Spedale Sant'Antonio di Camigliano cliccare su Spedale sant'Antonio

 

Documenti:

figura n°1

Per vedere la foto ingrandita andare a fondo pagina

 

1) Martilogio sui beni dello Spedale San Luca di Lucca

 

Il documento fu fatto in seguito ad un decreto del 21/12/1547 della Corte dei Mercanti e si trova nell'Archivio di Stato di Lucca sotto il "fondo" SPEDALE SAN LUCA" nella "Filza" n° 279.

Nella fotocopia a sinistra si possono leggere quattro dei sette possedimenti situati nel "comune" di Camigliano.

Al punto n° 3 si trova la descrizione e il disegno del fondo, con le misure in "pertiche", e della corte in cui era situato lo Spedale

 

"Un podere con 5 case e con molte stanze e con lo Spedale dentro di Sant' Antonio di Camigliano e con corte, pozzo e forno,e colombaia e orto con olivi, vigne, campi, alberi  e viti con un rio sopra di se,  posto in un luogo detto “a corte” o “allo sciepato in colle" stimato in ....38.18 ?. Da levante confina con gli eredi del signor Bernardino del Massaio  per pertiche 29  e con via pubblica, per pertiche 85 , da via a via pertiche 47; da ponente con la vecchia via per pertiche 120 ; da settentrione con i suddetti eredi per pertiche 50 , in totale per pertiche 4780 (..?.)

   Il nostro podere è nello Spedale di Camigliano.

   C(..) gli eredi di Giuseppe Cagnioli [registrati] al libro dei renditori al n° 304

 

 

NOTE sul fondatore e la famiglia Boccella.

 

Luigi figlio di Giovanni BOCCELLA è stato il fondatore dello Spedale. Per adesso non ho ancora trovato l'anno di fondazione che è comunque tra il 1330 e il 1349. Nel 1377 Luigi Boccella è stato Gonfaloniere di Giustizia a Lucca e muore intorno all'anno1380.

La famiglia Boccella (già Arcadipane) fu molto importante per la vita economica e politica di Lucca. Avevano la qualifica di "pannaioli" e "battitor d'oro", di notai e dottori in legge. Al tempo di Castruccio Castracani furono nel Consiglio e nel 1331 assisterono al giuramento di Giovanni di Boemia.

Uno dei componenti più importanti della famiglia fu Simone Boccella che divenne Gonfaloniere di Lucca ed ambasciatore (1370) presso Gregorio XII° ad Avignone. A Capannori, di fianco alla pieve di San Gennaro si trova Palazzo Boccella, oggi di proprietà del Comune.

NOTE sulle proprietà dello Spedale S. Antonio

 

Lo spedale S. Antonio, pur facendo parte dello spedale di S.Luca, aveva in proprietà un terreno di forma rettangolare di circa m.300x204 che si trovava a nord-est dello Spedale, confinava a Nord con S. Andrea in Caprile, a sud con terreni di Bernardino de Medici, a ovest con il Rio dei Moriconi e a est con il rio detto "La Borra".

Della suddetta proprietà si trova notizia nel martilogio del 1547 che ne riporta le misure ed i confini e lo descrive così: "Bosco con mortella, scope, pruni e quercie posto allo Spicchio.

In un libro dell'Archivio Guinigi (ASLu) si trova notizia,fra gli acquisti tra i Moriconi e i Medici, di un terreno dato in permuta, probabilmente a Bernardino de Medici : "Una pezza di terra boschiva co quercie, scopi, ed mortelli  posta in luocho ditto allo spicchio. La soprascritta terra hebbi in degano e permutazione dallo spedale di S. Antonio, ovvero S.Alessandro, l'anno 1508 addì 22 aprile per mano di Piero da Piscilla, notaro ... ... Io debbo a ditto spedale darsi et consegnarsi intra  dieci anni, tante terre in li sei miglia che diano a ditto spedale staia cinque di grano ogni anno ...".

 

 NOTE sui possessori dei beni  dello Spedale S.Luca  a Camigliano nel 1547

 

Eredi di Giuseppe Cagnioli (agrimensore Giuseppe Cagnoli "senza la i ") possessori del podere, con corte di 5 case, in cui si trovava lo Spedale di S. Antonio.

La famiglia Cagnoli ha avuto alcuni membri importanti come i notai Nicolao e Roberto (doc.del 1331 e 1341)e il  banchiere Giovanni (morto nel 1383) che fu promotore di una raccolta di fondi  e di una sovvenzione per l' "argenteum frisium" del Volto Santo.

 

Francesco Cagnioli [Cagnoli] figlio di Giuseppe, che teneva a livello, probabilmente con gli altri fratelli, terreni dello Spedale di S. Luca. ( Dovrebbe trattarsi di un campo con olivi, viti ed alberi che misurava 9 X 16,5 pertiche e che si trovava a nord dello Spedale di Sant'Antonio).Il suddetto Francesco Cagnoli (se non si tratta di un omonimo) è l'autore dell'immagine della "Madonna dei Miracoli" dipinta nel 1536 e che si trova oggi, dopo aver subito alcuni spostamenti, nella chiesa di S. Romano di Lucca.(Arch. Arnolfini). Il primo spostamento dell'immagine avvenne nel 1588 per problemi di ordine pubblico dovuti alla folla che si recava a venerarla, in seguito ad un fatto ritenuto miracoloso. Un soldato di nome Jacopo, figlio di  Piero da Capannori, si ruppe il braccio tra la spalla e il gomito nell'atto di lanciare, con rabbia, i dadi con con cui stava giocando, contro l'immagine della Madonna.

 

Bernardino, figlio di Antonio del Massaio teneva un terreno rettangolare con bosco di 16 X 36 pertiche, situato a nord -ovest dell'ospedale di Sant'Antonio ed era proprietario di un terreno confinante a sud con il podere dello Spedale Sant'Antonio.

Bernardino è stato "Cancelliere degli Anziani" dal 1498 al 1510-11.

 

Bernardino de Medici teneva un podere di forma strana (vedi sotto al primo possedimento) con casa ed annessi ed era proprietario di terreni confinanti ad est del medesimo podere. Alcuni terreni, Bernardino li aveva comprati nei primi anni del

sec.XVI da Nardo di Riccomo.

Bernardino e Martino Bernardini furono i solo due nobili proposti per il discolato il 4 Giugno e sfuggiti al bando per essere stati compromessi nei primi anni di vita del movimento degli "straccioni". (da Nobili e Mercanti nella Lucca del 500 di Berengo. pag 145).

 

Giovan Battista figlio di Giovanna d'Orsuccio teneva un campo di circa 2,5 X 8, 5 pertiche.

I d' Orsuccio derivano dalla famiglia Buonfiglioli ed in seguito prenderanno il cognome Orsucci; non vanno però confusi con gli Orsucci che derivano dalla famiglia dei Lupori. Lo stemma degli Orsuccio era una luna argentea su sfondo azzurro.

 

nei prossimi giorni verranno inserite altre notizie

 

 

figura n°4

 

figura n°5

figura n°6 (ricostruzione fatta modificando una mappa del 1832)